Roberto Nicolucci: storico, critico d’arte, editore e mecenate appassionato
Negli ultimi anni la vicenda intellettuale di Nicolucci si è biforcata tra un’attività scientifica di storico d’arte e una singolare, e tutta sua, vena di promotore e divulgatore
Storico d’arte e critico militante e, di recente anche editore, Roberto Nicolucci è nato a Napoli nel 1994. A meno di trent’anni è professore a contratto di storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi “Guglielmo Marconi” di Roma e direttore del comitato scientifico della Fondazione Modigliani.
La formazione di Nicolucci è però ben radicata nella cultura e nella civiltà napoletane.
La formazione di Nicolucci, affinata presso l’Università napoletana di Suor Orsola Benincasa con maestri come Piero Craveri o i compianti Ferdinando Bologna e Giuseppe Galasso – oltre che con museologi e restauratori – lo ha visto muoversi disinvoltamente da una tesi triennale su un argomento di storia moderna (sul tardo ‘700 di Alfieri) a una tesi magistrale di storia dell’arte, discussa nel 2016 con il massimo dei voti, su un decoratore napoletano come Francesco De Mura (1696-1782).
Questa conoscenza di prima mano dei monumenti – per quanto suoni paradossale, tra le capitali europee della storia dell’arte Napoli è ancora tutta da scoprire – gli ha concesso di siglare un lavoro su De Mura che si pone, in realtà, come uno dei rari contributi recenti di storia dell’arte come storia della cultura e salvaguardia del patrimonio.
“Lungo tutto il 2020 e, con interesse montante in questo arduo biennio emergenziale, ho inteso trasformare la chiesa e il plesso della Nunziatella (dove ha sede una delle più antiche e prestigiose scuole militari d’Europa) in un osservatorio sulla Napoli del ‘700 che, parola di Hermann Hesse nel 1911, è l’ultimo secolo della civiltà europea.
Ma, di nuovo, ho voluto farlo con un occhio ben aperto sul contemporaneo – con le sue storture (emendabili) e le sue ferite, almeno potenzialmente cicatrizzabili.
A questo deve servire la creazione della Sala Museale di storia arte e cultura della Nunziatella, fortemente voluta fino a diventarne il direttore scientifico e curatore dal gennaio 2020.
Nel percorso espositivo si vedono, infatti, opere di interesse molto vario, tra cui alcuni capolavori, recuperati dal Nucleo Tutela tra quelli trafugati dalle chiese del territorio o dai depositi della criminalità organizzata. Una sala museale che nasce è una buona notizia per la memoria e il gusto di un popolo; ma è anche un segnale di speranza per la città e le sue istituzioni. L’essere entrato nell’Albo d’Oro della Fondazione Nunziatella è un atto dovuto, oltre che un riconoscimento”, spiega Nicolucci che ha anche realizzato come prima opera da editore il catalogo e un documentario sulla Nunziatella.